Come RIFERIRSI a una PERSONA INDETERMINATA in italiano

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme! - A podcast by Graziana Filomeno - italiano online

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In questa lezione scopriremo insieme proprio quali sono le versioni italiane per riferirsi a una qualsiasi persona ipotetica, indeterminata, presa ad esempio in un discorso. Restate lì per imparare a fare conversazione in maniera naturale, come i madrelingua! RIFERIRSI ad una PERSONA IPOTETICA in italiano Analizziamo insieme tutte le varianti. 1. TIZIO/A Probabilmente avete già sentito o letto questa parola in un film, una conversazione o un libro. Si tratta di un nome che ha due funzioni: indicare una persona qualsiasi, indeterminata e ipotetica, non reale, presa ad esempio. Si può usare sia come nome proprio con la lettera maiuscola, sia come nome comune con la lettera minuscola. Esempi: Se io racconto un mio segreto a Tizio, mi aspetto che Tizio lo tenga per sé e non lo vada a spifferare in giro, soprattutto se tra noi c’è del rispetto! Non accetto che un tizio qualsiasi debba giudicare il mio lavoro! indicare una persona reale, specifica, di cui però non si possono o non si vogliono dare maggiori informazioni, o perché non la si conosce o perché si vuole mantenere nascosta la sua identità Esempi: C’è un tizio al telefono che vuole parlare con te. Chiedi a questa tizia se vuole far parte della nostra squadra! 2. TIZIO, CAIO E SEMPRONIO Il nome «Tizio» si trova anche nell’espressione «Tizio, Caio e Sempronio». Questa espressione rimane sempre così, invariata ed è plurale: infatti fa riferimento a persone ipotetiche, non vere, prese ad esempio. La troverete molto spesso in discorsi generici, quando si vogliono fare esempi pratici e chiari ma senza parlare di persone reali. Esempi: Io ho la mia idea e non la cambio: non mi interessa ciò che pensano Tizio, Caio e Sempronio. —> significa che non mi interessano le opinioni altrui Mah, guarda… A voler essere sinceri… Se Tizio presta un libro a Caio e Caio poi lo regala a Sempronio, Tizio fa bene ad arrabbiarsi! Almeno io la penso così. Ma qual è l’origine di questa espressione? Perché proprio questi tre nomi? Per dare una risposta a queste domande, bisogna andare molto indietro nel tempo, fino all’Antica Roma. Qui, «Titus et Gaius et Sempronius» erano i nomi utilizzati dai giuristi quando dovevano fare esempi di carattere pratico nei loro discorsi. E la scelta non era casuale! Infatti, erano tre nomi molto diffusi all’epoca. Un po’ come Maria o Francesco oggi, qui in Italia. Non solo! Si pensa che siano stati scelti anche perché erano i nomi di tre uomini politici molto importanti per l’epoca: Tizio viene da Tiberio Gracco Caio viene da suo fratello, Gaio Gracco Sempronio viene dal loro padre, Sempronio Gracco Annagrazia: Aaaah gli antenati di Carlo Cracco! Lasciamo perdere… Passiamo piuttosto alla prossima espressione «ipotetica»: 3. PINCO PALLINO Anche «Pinco Pallino» è un nome di invenzione con cui si indica una persona qualsiasi presa ad esempio, in un contesto in cui non è necessario fare riferimenti diretti a persone specifiche. Il tono di questa espressione è generalmente dispregiativo oppure ironico. Si può usare sia con le lettere maiuscole, sia con le lettere minuscole.

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