Espressioni FORMALI e INFORMALI in italiano: come cambiare registro in base alla situazione!

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme! - A podcast by Graziana Filomeno - italiano online

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In questa lezione vi vogliamo parlare di un argomento molto importante per tutti coloro che vogliono migliorare il proprio italiano ed imparare ad utilizzare i termini adatti nelle diverse situazioni e nei diversi contesti. In particolare, vedremo insieme alcune espressioni informali e i loro corrispettivi formali, con tanti esempi che vi aiuteranno a capire e a memorizzare le frasi. Siete pronti? Iniziamo!    ESPRESSIONI FORMALI E INFORMALI A CONFRONTO L’italiano, così come le altre lingue, è caratterizzato da una certa variabilità sul piano diafasico, ovvero possiede diverse varietà a seconda del contesto in cui ci troviamo a parlare o a scrivere. In altre parole, a seconda della situazione, il parlante potrà decidere se utilizzare un termine piuttosto che un altro, adattando il proprio discorso alle circostanze. In effetti ci sono tante parole che sono percepite come “formali”, mentre altre sono percepite come “informali”: le prime vengono utilizzate soprattutto in situazioni serie, ad esempio un colloquio col nostro capo o con un professore, o più in generale con chiunque occupi una posizione sociale o professionale superiore alla nostra; le seconde, invece, sono impiegate nei contesti meno seri, ad esempio in una conversazione con un amico o un’amica, con i nostri genitori o in generale con i nostri pari. Spesso, per chi non è un parlante nativo di italiano, è difficile distinguere le espressioni formali da quelle informali, perché si tratta di una differenza a livello sociale, di uso pratico della lingua, e solo chi la utilizza quotidianamente con altre persone ha una buona percezione della differenza tra parole formali e parole informali. Ma non temete: siamo qui apposta per aiutarvi ad imparare le espressioni formali e informali più utili per le conversazioni di tutti i giorni. Facciamo un esempio pratico: supponiamo di dover inviare un messaggio ad una nostra amica e una mail al nostro capo per avvisarli che domani abbiamo un impegno improrogabile e non potremo andare né al compleanno della nostra amica, né alla riunione con i colleghi.   Allora diremo alla nostra amica: Ciao Rebe! Scusa se te lo dico solo ora, ma il mio dentista mi ha chiamato stamattina e mi ha fissato un appuntamento per domani all’una, quindi mi sa che non riesco a venire al tuo compleanno. Mi dispiace un sacco. Spero comunque di rivederti presto! Un bacio, Graziana.   Al nostro capo, invece, diremo qualcosa come: Gentile Dottor Rossi, La presente mail è per informarla che domani purtroppo non potrò essere presente alla riunione con i colleghi, poiché ho dovuto fissare un appuntamento dal medico per le ore 13. Nella speranza di non aver creato alcun disagio, la ringrazio per la comprensione e le porgo i miei cordiali saluti. Graziana   La prima differenza che notiamo nei due testi, è il pronome utilizzato per rivolgerci all’amica o al capo. Nel primo messaggio abbiamo dato del “tu”, perché si trattava di un’amica, una persona che si conosce bene; nel secondo invece abbiamo dato del “lei”, questo perché non abbiamo confidenza con l’interlocutore, né lo conosciamo bene, o anche perché si trova in una posizione “superiore” alla nostra o è più anziana di noi. Dare del “lei” implica coniugare i verbi alla terza persona singolare femminile, anche se ci stiamo rivolgendo, come in questo caso, a un uomo. Lo vediamo ad esempio in “informarla”, “la ringrazio” e “le porgo”. Quindi, prima di tutto, per distinguere un discorso formale da uno informale, possiamo subito guardare i pronomi utilizzati per rivolgersi all’interlocutore: se chi scrive o chi parla sta dando del “lei”, allora è altamente probabile che stia utilizzando anche altre espressioni formali.

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